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Il 16 gennaio del 2003 è stata approvata dal parlamento italiano la legge antifumo.
Da questo momento in avanti, nel nostro Paese, è entrato in vigore il divieto di fumare negli spazi pubblici al chiuso, ad eccezione di appositi spazi al coperto adibiti appositamente per i fumatori, in cui debbano comunque essere osservate normative specifiche relative alla ventilazione, alla pressione atmosferica ed al tasso di ricambio aria.
Sicuramente una vera e propria boccata d’ossigeno (e non solo in senso metaforico!) per tutti coloro che si sono ritrovati fino a quel momento, me compreso, a dover subire il fumo passivo senza poter far nulla. Penso specialmente a quei luoghi in cui si mangia o si beve (ristoranti, pub, bar, etc.), in cui per fortuna al chiuso questo fastidiosa consuetudine è stata finalmente debellata. Persiste comunque la problematica nei locali all’aperto, dove in Italia sembra che, in questo caso, il fumo non possa minimamente recare alcun disturbo agli avventori che non hanno questo vizio sgradevole.
Negli Stati Uniti, in Giappone ed in molti altre nazioni, il divieto assoluto di fumare è stato esteso in qualunque luogo pubblico, sia che si trovi al chiuso o all’aperto.
Stessa cosa ancora non è avvenuta da noi, o per lo meno non è stata varata ancora una legge in tal senso(anche se pare ci saranno novità positive nel prossimo futuro) a parte qualche brillante iniziativa isolata in alcune zone d’Italia.
Da non fumatore, sono particolarmente sensibile a questa tematica, varie sono state le situazioni in cui un mio pasto all’aperto sia stato parzialmente rovinato da maleodoranti vampate di fumo, o perché seduto vicino a fumatori oppure perché gli spostamenti d’aria avevano deciso di farmi dispetto.

vietato fumare

Ad esempio, un paio di domeniche fa, mi trovavo a Vigevano a fare una passeggiata con la mia compagna. Ci siamo seduti in uno dei tavolini di un bar della famosa piazza centrale della località, tra l’altro, a mio giudizio, una delle più belle d’Italia.
Abbiamo ordinato del cibo e, nel bel mezzo della nostra consumazione, in un tavolo adiacente al nostro si sono seduti un uomo ed una donna, entrambi fumatori, che senza farsi troppi problemi hanno acceso in contemporanea la sigaretta e hanno cominciato a “sfumazzare” con gusto. A proposito di gusto, vi lascio immaginare in quel momento il sapore della mia coppa gelato e del panino della mia compagna.
Questo solo per citarvi un avvenimento recente, ma ormai ho perso il conto delle volte in cui, mio malgrado, mi sono ritrovato in questo tipo di situazione.
A voi non è mai capitato? Immagino un sacco di volte… Tra l’altro mi è successo di confrontarmi proprio con alcuni fumatori che, a loro volta, mi hanno confessato di provare fastidio se sentono odore di fumo mentre mangiano.
Ma la questione andrebbe comunque estesa, non solo a locali in cui si consuma cibo, ma a tutti quegli ambienti all’aperto in cui il fumo possa dare fastidio e procurare addirittura danno a soggetti particolarmente a rischio, penso a persone con problemi di salute e bambini.
Quindi, miei cari fumatori, non pensiate di non causare alcun disagio alla gente che vi sta intorno solo per il fatto che non vi troviate al coperto, abbandonate questa falsa inconsapevolezza molto più simile al menefreghismo, cercate di essere più sensibili ai problemi degli altri, nell’attesa di una legge che ponga finalmente rimedio a tale questione.
Tanto ne avete di occasioni e di luoghi per fumare le vostre sigarette, i vostri sigari dall’odore nauseabondo, le vostre pipe in assoluta libertà e, soprattutto, senza ledere la libertà di chi non fuma!
Mettetevi una manina sulla coscienza…

Ciao a tutti, a venerdì prossimo!

Stefano Ristori